Neofite non invasive: vacanze all’ombra delle palme
Non ci saranno vacanze lontane quest'anno? Che ne dici di un piccolo palmeto per far sorgere almeno a casa, sul balcone o sulla terrazza, sensazioni di vacanza esotica? Questo è possibile anche senza dover ricorrere a neofite invasive o potenzialmente invasive dannose per la biodiversità.
Che cosa sono le neofite?
Tradotto alla lettera, questa parola significa «piante nuove». Il termine indica le piante introdotte intenzionalmente o accidentalmente alle nostre latitudini dal 1492 quando venne scoperta l’America. Nel 90% dei casi circa le neofite si sono acclimatate bene in Svizzera, non causano problemi e arricchiscono la nostra flora locale.
Esistono però anche piante neofite che si diffondono in modo importante e contendono l’habitat alle varietà indigene facendole piano piano scomparire. Si distinguono «neofite invasive» e «neofite potenzialmente invasive».
Qual è la differenza?
Per legge le neofite invasive non possono essere vendute né piantate.
Tra queste figurano tra l’altro l’ambrosia, la balsamina ghiandolosa, la verga d’oro, il poligono del Giappone e tutte le sue sottospecie, la panace di Mantegazzi, l’elodea, il sommacco maggiore e il senecione. Le neofite invasive già inselvatichite in piena natura devono essere eliminate. Non solo mettono in pericolo la biodiversità, ma possono anche danneggiare le scarpate, i corsi d’acqua e i fabbricati oppure possono essere in certi casi nocive per la salute delle persone e degli animali.
Le neofiteclassificate potenzialmente invasive possono continuare a essere vendute. Diventano pericolose per la biodiversità se si diffondono in maniera incontrollata a seguito di impiego e cura inadeguati. Devono pertanto recare un’avvertenza.
Tra le neofite potenzialmente invasive figurano il lauroceraso, la buddleja, l’ailanto, l’asclepia, il corniolo bianco, l’erigeron annuale, il topinambur, il caprifoglio sempreverde, il lupino, il partenocisso comune, l’opuntia, la paulownia, la fitolacca americana, la robinia, il sinforicarpo, la mora d’Armenia e tutte le varietà coltivate a partire da essa.
In Ticino anche la palma cinese, o palma ticinese, è considerata una specie invasiva in quanto in questa regione si sta già diffondendo incontrollatamente. Nel resto della Svizzera invece continua a essere classificata solo come potenzialmente invasiva e si trova tuttora in commercio. Migros Do it + Garden è il primo dettagliante ad aver deciso di non tenere più in assortimento neofite potenzialmente invasive. All’inizio del 2020 ha tolto dall’assortimento in tutta la Svizzera anche l’ultima pianta potenzialmente invasiva, la palma ticinese.
Quali alternative esistono per rimpiazzare la tanto amata palma ticinese?
Per realizzare giardini d’ispirazione esotica, in alternativa alla palma ticinese vengono proposte numerose altre varietà di palma molto graziose e assolutamente non pericolose per la biodiversità. Il mio piccolo palmeto si compone ad esempio di una palma gigante del genere Washingtonia che, grazie al tronco decorativo e le foglie a ventaglio, dona subito al giardino un’aria tropicale. Con le cure giuste, questa palma cresce in fretta e resiste per brevi periodi anche a temperature fino a -10 gradi.
La mia palma delle Canarie (Phoenix canariensis) presenta pennule cadenti e coriacee. Bisognerebbe garantirle spazio a sufficienza in quanto le foglie pungono.
La palma nana (Chamaerops humilis) cresce molto lentamente, ma produce nuove foglie regolarmente dandole un aspetto a cespuglio.
Svernamento
Alle nostre latitudini purtroppo le palme resistono al freddo solo limitatamente. Per fare in modo che possano affrontare l’inverno è necessario proteggerle con misure da semplici a incisive a seconda del luogo. Attualmente non sono disponibili tutti gli articoli necessari per riparare le palme durante la stagione fredda. Tutti gli articoli saranno però nuovamente in vendita da fine settembre nello shop online Do it + Garden. Per proteggere le palme in inverno bisogna tenere conto di quanto illustro di seguito.
Svernamento delle palme in vaso
Più caldo è il luogo, più luce hanno bisogno le palme. La normale temperatura ambiente è troppo calda e danneggia le palme. Spesso inoltre favorisce la diffusione dei parassiti, che stressano ulteriormente la pianta. Più freddo è il luogo in cui è stata sistemata la palma, più la pianta sopporta il buio. Vanno tuttavia evitate le temperature inferiore ai 5 gradi.
Nelle regioni miti basta una protezione invernale leggera o media. Le piante in vaso devono essere spostate contro la parete della casa, preferibilmente sotto una tettoia. Il vaso va appoggiato su una base (ad es. una paletta di legno o polistirolo) e protetto con del materiale isolante. Nei giorni in assenza di gelo le piante esotiche vanno annaffiate leggermente per non seccare.
Svernamento delle palme in terra
Il microclima del giardino è decisivo per scegliere dove collocare le palme esotiche. Sarebbe ideale un luogo vicino a una parete della casa in grado di accumulare calore sul lato a sud o sudovest dell’abitazione. In questo modo le piante rimangono riparate dai venti freddi provenienti da nord e da est.
Più vecchia è la pianta, meglio resiste alle fredde temperature invernali. Le piante inferiori ai 50 cm o con meno di 5 anni non andrebbero piantate in terra.
Le piante più grandi riescono ad attecchire bene prima dell’arrivo dell’inverno e sono più resistenti se vengono messe a dimora già in primavera.
Nelle regioni miti, per le palme in terra le foglie vengono legate insieme e le radici protette con uno strato spesso di pacciamatura, foglie o paglia.
Nei luoghi freddi e umidi, il «cuore» della palma va riparato dalla pioggia. Per farlo va benissimo un sacco di juta o una stuoia di canne da avvolgere attorno al tronco e alle foglie legate insieme. Sopra la pianta va stesa una copertura che protegge dall’acqua pur essendo traspirante. Le radici delle piante in vaso possono essere protette con una rete di metallo imbottita di paglia o foglie. La pellicola a bolle d’aria va invece utilizzata con parsimonia in quanto favorisce la formazione della muffa e la decomposizione.
Nelle regioni fredde in altitudine e dove nevica spesso, la pianta deve essere molto ben protetta o collocata in un luogo al riparo dal gelo. Per proteggere le radici sono adatte le reti da compostaggio che vanno avvolte attorno al vaso e riempite con paglia e foglie. L’intera palma deve essere invece avvolta con diversi strati di tessuto non tessuto e coperta con un telo.
A piedi nudi sulla ghiaia, ammiro affascinata il mio nuovo palmeto le cui foglie sono mosse da un caldo vento estivo. Quanto alla sabbia sotto i piedi, cerco d’immaginarmela…
Quest’anno non avrò bisogno di andare in vacanza. Mi sdraierò sulla mia poltrona lounge, leggerò un libro nuovo con una bibita rinfrescante accanto sul tavolino e mi godrò la dolce vita.